Auto elettrica: una storia lunga generazioni

Chi pensa che l’auto elettrica sia una novità del nuovo millennio si sbaglia di grosso. È nella Scozia di metà Ottocento che un imprenditore di nome Robert Anderson dà vita alla prima vettura a batteria. Detta anche B.E.V. (Battery Electric Vehicle) o Z.E.V (Zero Emission Vehicle), questo tipo di autovettura si serve di un motore elettrico alimentato da una batteria ricaricabile mediante elettricità.

Tale elettricità può derivare da diverse fonti, a seconda delle scelte del Paese e a seconda della disponibilità: dal gas naturale all’olio combustibile, dall’energia idroelettrica a quella naturale. Le auto elettriche non sono quindi veicoli a propulsione, ma non vanno nemmeno confuse i veicoli ibridi. A differenza delle vetture totalmente elettriche, le vetture ibride montano anche un motore a combustione e quindi sono soltanto parzialmente elettriche.

Aggirano il problema e non lo risolvono completamente. Di fronte al prezzo benzina che schizza alle stelle e un costo di gas e metano che sta anch’esso aumentando progressivamente, il trend si sta indirizzando verso le auto elettriche che rappresentano una vera e propria svolta in termini di consumi con un risparmio totale del carburante.

Più vantaggi, più diritti

Quali sono i vantaggi di un’auto elettrica rispetto ad una vettura a motore? Per prima cosa l’efficienza energetica. A causa della diminuzione delle frizioni interne, l’efficienza di un motore elettrico ha un’efficienza che si aggira intorno al 90%, a confronto delle auto a benzina o a diesel che hanno un’efficienza che si attesta tra il 25% ed il 40%.

Dal punto di vista ambientale la vettura a batteria non produce smog e non contribuisce nemmeno all’inquinamento sonoro, essendo silenziosissima a differenza di una macchina normale. Inoltre, la batteria può essere riciclata e, in caso di incidente, non tende a bruciare per l’incolumità dell’ecosistema e dei passeggeri.

I possessori di macchine elettriche godranno anche di molti più diritti rispetto agli altri guidatori. Sarà loro concesso infatti, parcheggiare su posti riservati, procedere nelle corsie riservate a bus e taxi ed ottenere agevolazioni fiscali, come sul pagamento del bollo.

La lunga strada verso la competitività

Sembrerebbe davvero la soluzione del futuro. Eppure c’è qualcosa che ancora frena il consumatore nell’acquisto. Tutto ruota intorno alla batteria, la cui qualità incide sull’autonomia della macchina, sulla velocità del mezzo e sul tempo di ricarica della stessa. La batteria non è illimitata e soprattutto costa. Più la batteria è performante, più il prezzo sarà maggiore: si parte da batterie da mille euro fino a batterie da centinaia di migliaia di euro.

Negli ultimi anni, grazie ai progressi fatti in termini di batteria per telefoni e computer, il prezzo delle batterie della vetture elettriche sta diventando competitivo e questo consentirà in futuro di aggirare il problema dell’oneroso investimento iniziale. Un’attenzione particolare va data all’autonomia della ricarica che influenza il numero delle volte si deve fare “rifornimento”.

Se fino a ieri ci si impiegava almeno un’ora, ultimamente alcune compagnie hanno inaugurato nelle principali città europee delle colonnine dette “rapide” che consentono di fare un “pieno di energia” con meno di mezz’ora. In Europa i Paesi “leader” nell’uso dell’auto elettrica sono quelli con una spiccata cultura ambientale come Norvegia ed Olanda.

In Italia, solo negli ultimi anni ci si sta orientando sul concreto utilizzo di questa vettura e si sta progettando una rete di infrastrutture tali da rendere la circolazione di auto elettriche possibili. La nuova sfida ha l’obiettivo di impiantare su tutta la rete autostradale 20000 colonnine rapide nel giro di due anni.