La vita dopo i social network

È sufficiente possedere un indirizzo mail ed inventarsi una password al volo, poco importa se poi la dimenticheremo. E come per magia ci si entra, una volta per tutte, con poche possibilità di uscirne (ma con moltissime probabilità di restarci dentro).

Non facciamo in tempo a tirar fuori il telefono dalla borsa o dalla tasca dei nostri jeans che il nostro dito quasi involontariamente va lì, su quell’icona del social network. Si entra così in un universo nuovo, in una casa di tutti dove non è obbligatorio chiedere permesso, ma è concessa ad ognuno la possibilità di dire ciò che si pensa, elemento purtroppo molte volte controproducente.

Un processo fin troppo facile per accedere ad una realtà parallela rispetto a quello dove viviamo. Un mondo che non si nutre di cibo, ma di post, dove i fatti non accadono in diverse parti del mondo irraggiungibili, ma scorrono obliquamente su un’unica pagina di uno schermo fisso.

Una questione di comunicazione globale

Questa è in sintesi la rete sociale, una ragnatela di notizie, eventi, avvenimenti, pensieri e quant’altro che unisce milioni di persone provenienti da tutti gli angoli del mondo. Nati principalmente come siti volti allo scambio di contenuti, siano essi messaggi o video, i social network abbracciano molte sfere della nostra vita sociale. Li usiamo per scriverci e chiamare, per vedere foto e video, per cercare lavoro o per trovare l’anima gemella.

I social hanno e stanno continuando ad abbattere barriere fisiche e culturali, da la possibilità a miliardi di giovani di stare in contatto giornalmente senza limiti e ha sensibilizzato di più il mondo soprattutto in tema sociale, dove i problemi ed i fatti, una volta condivisi, attivano un processo globale.

I social network hanno però avuto un effetto devastante sulla comunicazione alla pari di altri elementi rivoluzionari come la televisione, la radio o il telefono. Soprattutto tra le nuove generazioni, l’avvento dei social ha scoraggiato l’uso di chiamate, mail, lettere o messaggi di testo a favore di messaggi istantanei o messaggi attraverso social network.

Messaggi pubblici da postare in bacheca o messaggi brevi, diretti a cui dare una risposta immediata dopo averli “visualizzati” a tale ora di tale giorno. È cambiato il ritmo della comunicazione, grazie alla possibilità di messaggiare istantaneamente, ed è mutato lo stile, molto più diretto e meno formale.

(Dis)connessione col mondo

I social, per la loro importanza che hanno nella vita della gente, sono diventati un elemento essenziale da consultare in ogni momento della giornata e in qualunque luogo. Aspettare di tornare a casa, accendere il computer, attendere che sia pronto ed inserire le credenziali è un processo ormai dimenticato.

Ora dal nostro telefono possiamo accedere al nostro social con un semplice click grazie alle App. Da qui nasce l’esigenza di avere non un semplice telefono per messaggi e chiamate ma uno smartphone grande, luminoso, potente, in grado di supportare le nostre esigenze e di farci godere delle App e del mondo sociale.

È cambiata anche la curiosità che è stata letteralmente abbattuta ed il valore della condivisione. Grazie al social posso sapere dove il mio amico sta facendo pranzo, dove è andato in vacanza la mia insegnante di yoga, rendendo così inesistente l’effetto sorpresa e carico di adrenalina di un racconto a voce. Insomma, la vita dopo i social è, senza ombra di dubbio, una vita meno sociale.